domenica 1 febbraio 2009

Le origini





Raccontano gli Indios che il dio Sole era dispiaciuto perché gli uomini, a cui aveva dato il suo miglior tesoro, la Terra, non usavano i vasti territori fertili e i lunghi fiumi pieni di acqua limpida. Così decise di inviare sulla Terra il suo unico figlio Manco Capac e sua sorella Mama Ocllo.

Il dio Sole ordinò ai figli di andare sulla Terra. Al momento della partenza consegnò loro il bastone d’oro, disse di cercare il luogo dove sarebbe penetrato nel suolo e lì di fondare il grande Impero degli Incas. All’arrivo, Manco Capac iniziò il suo lungo viaggio insieme alla sorella e in ogni luogo dotato di rara bellezza provava a introdurre il bastone nel suolo, ma non penetrava mai. Così camminarono per giorni e giorni nelle estese pianure, sulle alte montagne, attraverso lunghe savane e grandi foreste, finché al quattordicesimo giorno, stanchi di provare e riprovare, arrivarono ad una alta e splendida verdeggiante montagna delle Ande. In questo meraviglioso posto, dove sembrava di poter toccare il cielo con le dita, finalmente il bastone si introdusse con facilità nella terra. La montagna prese il nome di Macchu-Picchu (che vuol dire terra promessa).

Al vedere questo evento tutti gli abitanti di quel territorio esultarono e ai figli del Sole che aspettavano da secoli resero grandi onori. Manco Capac insegnò a coltivare la terra, ad allevare gli animali e diede delle leggi al suo popolo. Mama Ocllo insegnò alle donne a cucinare , a cucire e le istruì in tutte le faccende domestiche.

Da quel giorno quella zona fu chiamata Cozco che divenne capitale dell’ Impero Incas fino all’ arrivo degli Spagnoli nel 1535.

La società Inca







La società inca, nella fase imperiale, era suddivisa in classi sociali distinte e determinate. All'apice della costruzione piramidale risiedeva l'Inca supremo, garante del legame con le forze celesti che presiedevano alla continuità dell'impero. Seguivano i sacerdoti che erano visti come gli interpreti del volere delle divinità. Gli altri componenti della classe dominante, genericamente appellati "Inca", i nobili o i signori, erano proposti alla conduzione delle strutture imperiali. I "curaca", i capi delle etnie conquistate, mantenuti nel loro potere, erano i responsabili del potere esecutivo nelle singole provincie. Il popolo, infine, in cui si raggruppava la massa complessiva dei sudditi, forniva la necessaria manodopera per la sopravvivenza dell'intero sistema. In epoca tarda si manifestò la nascita di una classe ulteriore: quella degli yanacona, i servi particolari dei signori, a metà strada tra la condizione di servitù e quella di inservienti, anche di alto livello.